l Brunello di Montalcino Lisini 2019 si presenta con un rosso rubino carico che si affina con gli anni in aranciato brillante. Il bouquet lievemente etereo è di straordinaria eleganza con sentori goudron, sottobosco, tabacco, viola e vaniglia. In bocca è asciutto, ma allo stesso tempo tempo pieno ed armonico, nerbo saldo e viperino, stoffa consistente ed aristocratica. Insomma un sangiovese di razza.
La famiglia Lisini-Clementi è proprietaria di terreni a Montalcino sin dal XVI secolo. Le prime viti furono piantate negli anni ’30, molto prima che il Brunello di Montalcino diventasse quel fenomeno mondiale che è oggi.
Oggi la tenuta ammonta a circa 150 ettari che circondano l’antico casale e la cantina, e i fratelli Carlo e Lorenzo, insieme alla cugina Ludovica, continuano le tradizioni dei loro antenati. Non solo la produzione di vino, che è basata interamente sul nobile vitigno sangiovese, ma anche dell’olio d’oliva. La loro posizione, sulle colline che circondano Sant’Angelo in Colle, nell’angolo sud-ovest di Montalcino, è particolarmente favorevole alla coltivazione di sangiovese. I 20 ettari di vigneto si trovano ad un’altitudine media di 350 metri sul livello del mare e si aprono verso sud, verso la Maremma Toscana, rendendoli più asciutti e più ventilati rispetto ad altre località.
Il Brunello di Montalcino Lisini è un monumento alla classicità e alla tradizione. Le fermentazioni avvengono in vasche di cemento rivestite di vetro e tutti i vini invecchiano in grandi botti di rovere di Slavonia.
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