Campo di Magnacosta è stato il primo dei nostri tre Cru di Cabernet Franc ad essere nato nel 2011 dall’idea di Andrea Franchetti di valorizzare le caratteristiche di un preciso terroir.
Viene prodotto esclusivamente da una particella di 1,5 ettari sul fondo valle, piantato più di 20 anni fa con tagli da un vigneto di Pomerol dove il Cabernet Franc è cresciuto per tre secoli. Le viti si radicano profondamente nella ghiaia e limo alluvionale di un vecchio fiume sparito sotto la superficie e che ha dato il nome al vino (Magna: mangiare , Costa: collina).
L’inverno corto, durato appena un gennaio e concluso con l’abbondante nevicata di febbraio, ci ha fatto tremare quando nella calma della primavera si è ripresentato portando una corrente d’aria gelida da est che paralizzava ogni coltura.
Le piante della piana avevano appena iniziato il loro cammino verso la vendemmia 2021, almeno 15 giorni in anticipo rispetto al solito a causa delle alte temperature di marzo, quando tutta la penisola, dal 7 al 9 aprile, è stata travolta da una corrente di aria fredda. Tappezziamo le vigne di 4000 candele antigelata, sia sul fondo che in collina, dando vita ad uno spettacolo suggestivo purtroppo necessario.
Nei mesi seguenti le piante investite da temperature calde da record e senza alcuna pioggia attingono dai più profondi strati dell’apparato radicale.
Innaffiamo, ma non basta. Diradiamo forte per alleggerire le piante e dargli modo di portare a termine la maturazione su pochi grappoli e sfruttare le minime risorse dell’annata. Lasciamo le vigne più selvagge, in modo che foglie e tralci riparino i grappoli dalle scottature. I mesi estivi passano senza pioggia, fino alla fine di agosto.
Inizia così un Settembre estivo, caldo e cocente, dove i grappoli trovano un po’ di conforto solo nelle ore notturne, quando la valle è attraversata dalle correnti d’aria fresca che scende a picco dall’Amiata. Il 9 Settembre portiamo via il piccolo mezzo ettaro di Semillon giunto oramai a maturazione.
Assaggiamo i Merlot in cerca della maturità ma il risultato ancora è solo uno zucchero stucchevole privo di sapori. Il 17/09 arriva la tanto attesa acqua che rivitalizza tutto, abbassa momentaneamente le temperature e fa esplodere il Merlot in frutti e sapori, sfruttiamo così le giornate e le ore più fresche per raccogliere dal 21 fino al 24 settembre. Uve spargole e leggere con raspi di un rosso fuoco, pur sempre in anticipo rispetto al solito.
Con il Merlot a fermentare in cantina aspettiamo i Cabernet Franc e Sauvignon mentre le temperature si rialzano nuovamente e l’estate sembra non finire davvero mai. Le maturità sono ancora lontane, l’Autunno si presenta con forti piogge ripetute dal 4 al 7 ottobre, con notti arrivate sotto lo zero. Raccogliamo i grappoletti di Franc rimasti appesi al gelo della notte il 12- 14 e 16 ottobre, piccoli grappoli integri con la buccia inspessita dal sole battente ed una polpa generosa. In un attimo il clima è diventato invernale, corriamo a prendere le giacche. Il 16 e 21 ottobre raccogliamo infine i più tardivi cabernet Sauvignon e Petit Verdot in un clima oramai freddo.
Ne escono vini con tannini più decisi segnati dalla siccità e dalle diverse riprese di maturazione, ma con un naso ed un corpo fortemente condizionate dalle rotture di stagione e dai freddi sopraggiunti, con nasi vivaci e corpi densi ma energici e freschi.
Lasciamo riposare in barriques le 45 parcelle fino al nuovo anno per decidere gli assemblaggi di questa annata 2021.
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