La Sicilia è terra di vini dolci in ogni suo angolo; stili e varietà diverse. A parere di molti, il Moscato - meglio i moscati – è l'uva originaria; per altri il BIBLINO del siracusano - primo vino descritto in Sicilia - era il padre dell’attuale Moscato Passito di Noto. Un vino antico che diventa attuale, grazie ad un moderno sistema di appassimento. Una viticoltura secondo i criteri della sostenibilità e del biologico unita a una vinificazione attenta, rispettosa e in protezione del profilo aromatico. Profumi esplosivi di frutta esotica, di gelsomino, di agrumi canditi, è al tempo stesso complesso ma facile da amare. Il compagno ideale della grande tradizione siciliana di dolci e gelati.
Noto DOC 100% Moscato Bianco TIPO DI SUOLO: terreni composti da marne calcaree, scheletro abbondante e di piccole dimensioni; tessitura fine con frazione argillosa di colore chiaro. ALTIMETRIA: 40 metri s.l.m. RESA PER ETTARO: 90 q.li. di uva fresca prima dell’appassimento. SISTEMA DI ALLEVAMENTO: spalliera con sistema di potatura Guyot. DENSITÀ DI IMPIANTO: 5.050 piante per ettaro METODO DI COLTIVAZIONE: secondo i criteri dell'agricoltura biologica e il protocollo SOStain®; suoli inerbiti con favino, veccia e flora spontanea per aumentare la sostanza organica e il contenuto in azoto, favorendo la vitalità della microfauna del suolo; difesa fitosanitaria con zolfo e rame in quantitativi minimi; lotta ai fitofagi con insetti utili, confusione sessuale e applicazione di corroboranti naturali quali zeolite, caolino ed estratti vegetali. EPOCA DI VENDEMMIA: 23-28 agosto. VINIFICAZIONE: le uve sono state raccolta a mano, in cassette con peso compreso tra i 5 e 6 kg che sono state trasportate in una cella, dove ha avuto inizio la fase di appassimento, a temperatura e umidità controllate (21 °C e sotto il 75% di umidità relativa). Per cinque settimane le casse sono state controllate giornalmente e movimentate settimanalmente, fino ad arrivare ad un calo di peso del 42%. A questo punto, le uve sono state trasportate in cantina ancora in cassette, i grappoli passati ad un tavolo di selezione, per individuare eventuali uve non idonee, per andare successivamente in pressa. Il mosto così ottenuto è stato mantenuto a 6 °C, in stabulazione con le fecce totali, per 15 giorni. Al termine, si è dato inizio alla fermentazione del mosto limpido, che dopo 45 giorni ha raggiunto l'equilibrio zuccheri/alcol ideale; a quel punto, con l’aiuto del freddo, abbiamo interrotto l'attività fermentativa; successivamente, abbiamo atteso con pazienza alcuni mesi prima di imbottigliare. IMBOTTIGLIAMENTO: giugno 2024. GRADAZIONE ALCOLICA: 12% vol. ZUCCHERI RESIDUI: 170 g/l ACIDITÀ TOTALE: 7,75 g/l PH: 3,38 CAPACITÀ DI INVECCHIAMENTO: lunga; come tutti i vini dolci, il tempo lavora per lui. FORMATO BOTTIGLIE: 0,50 l, 1,5 l PESO DELLA BOTTIGLIA: 500 g (0,50 l) TAPPO: sughero naturale monopezzo. NOTE ORGANOLETTICHE: i vini dolci siciliani sono dei classici senza tempo; molto diversi da un angolo a l’altro dell’isola. L’appassimento di circa un mese e mezzo a temperature moderate sviluppa dei processi enzimatici che determinano una complessità di aromi straordinaria. Quindi nespole mature, albicocche disidratate, miele di castagno, petali di rosa, papaya e mela cotogna. ABBINAMENTO: vitigno che nella sua veste passita predilige i dolci secchi, possibilmente arricchiti da qualche frutto con una nota acida prominente. Bene anche il cioccolato di Modica nelle diverse versioni; abbinamento perfetto con ogni preparato a base di pasta di mandorla. Ideale con i dolci a base di crema di ricotta, come la cassata o i cannoli.
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