Il “Barrua” Agripunica rappresenta l’unione tra la forza della Sardegna e l’appeal bordolese. Nasce da una joint venture tra nomi di spicco nel mondo enologico: il Gruppo Tenuta San Guido Sassicaia, la Cantina di Santadi e il fondatore Antonello Pillloni. Fu l’occhio attento ed esperto di Giacomo Tachis, padre del Sassicaia, a rilevare un talento speciale in questa terra e a convincere gli altri soci a scommetterci, tanto da creare nel 2002 la cantina. Situata nel Basso Sulcis, nella Sardegna sud-occidentale, essa si compone di 170 ettari, ripartiti nella tenuta di Barrua e in quella di Narcao. Cuore pulsante della filosofia produttiva è proprio l’esaltazione qualitativa della terra sarda, con la sua luce luminosa e la mitezza climatica che le arriva dal mare. Agripunica ce la racconta con un linguaggio autoctono, raffinato da una punta di francese.
“Barrua” nasce da un vitigno autoctono come il Carignano per l’85%, e da varietà internazionale per il restante 15%. I vigneti di proprietà sono radicati su terreni argillosi e calcarei: ambiente ideale per la coltivazione di uve a bacca rossa che, grazie alle condizioni pedoclimatiche presenti, riesce a raggiungere perfetti livelli di maturazione. La vendemmia viene realizzata manualmente tra settembre e ottobre. Ad essa seguono fermentazione alcolica e malolattica in vasche di acciaio inox ed un affinamento di circa 18 mesi in barrique nuove di rovere francese. Un ulteriore periodo di almeno 12 mesi in bottiglia ne completa la maturazione.
Questo importante vino rosso di Agripunica si caratterizza, innanzitutto, per un colore rubino intenso e vivo, figlio della terra in cui queste uve nascono e crescono. La luce limpida e brillante del Basso Sulcis provvede a sviluppare tutti quei precursori aromatici che, nel calice, si esprimono come note fruttate di amarena, spezie e liquirizia, accompagnate da un intrigante richiamo di mirto. Risultato della radiazione solare intensa è anche la morbidezza del tannino, vellutato e setoso, e la struttura, piena e rotonda. Al gusto riecheggia la trama aromatica percepita al naso. Una scommessa ben riuscita, per valorizzare al meglio e far conoscere una volta di più le peculiarità della terra italiana al resto del mondo.
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