Il 2015 è un anno storico, nel senso letterale del termine, per Château Margaux. Abbiamo celebrato il bicentenario della costruzione degli edifici della tenuta nel 1815 e inaugurato la nuova sede costruita o ristrutturata da Norman Foster. È facile immaginare quanto sognassimo che il 2015 sarebbe stata una grande annata! Parte del risultato è senza dubbio dovuto alle decisioni prese al momento degli assemblaggi: per il primo vino è stato conservato solo il 35% del raccolto totale, un record di severità per un'annata di questo livello. Come di consueto è il Cabernet Sauvignon a costituire la struttura portante con l'87% dell'assemblaggio; Oltre alla concentrazione e alla finezza, quest'anno presenta un vigore e una forza insoliti. Il Merlot non ha avuto un andamento negativo, almeno nei grandi appezzamenti; entra in percentuale dell'8% nel primo vino. Anche il Cabernet Franc (3%) e il Petit Verdot (2%) trovano il loro posto in questo blend molto elitario, a conferma che le grandi annate permettono generalmente a tutti i vitigni di esprimere la propria genialità. Come si confronta il 2015 con i suoi predecessori? È un compito ingrato e un po' inutile, soprattutto per le annate più grandi. Ci sono naturalmente somiglianze, somiglianze e anche alcune differenze dove non ce le aspettiamo... Ma possiamo menzionare allo stesso tempo la forza del 2005, la corposità del 2009, la finezza del 2010 e l'inimitabile fascino di Château Margaux. È evidente che l'ultima annata di Paul Pontallier esprime le migliori qualità di Château Margaux. Per tutti questi motivi, Château Margaux ha voluto creare un packaging speciale per il suo Grand Vin 2015. È stato progettato un astuccio unico, decorato con una magnifica serigrafia il cui disegno, appositamente studiato per questa annata, è apposto sul vetro al posto delle solite etichette. L'annata, come la sua bottiglia, sembra essere stata creata per l'eternità. (Ottobre 2018)
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